Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge si prefigge l'obiettivo di regolamentare un settore, quale quello gemmologico, troppo spesso vittima di «corsari» che, approfittando della nebulosità dell'informazione, mettono a segno incursioni devastanti per l'intera professione e che alla fine fanno perdere la fiducia da parte dei consumatori che non si sentono sicuri e protetti, perché non informati correttamente.
      L'impiego di processi di miglioramento delle gemme è una pratica millenaria che si evolve continuamente e conseguentemente impone la conoscenza e la corretta descrizione dei medesimi.
      Una normativa nazionale in tale settore garantirebbe al consumatore quella chiarezza necessaria al momento dell'acquisto per valutare la qualità del prodotto unitamente al suo prezzo.
      Le disposizioni contenute nella presente proposta di legge intendono rappresentare, di fatto, una garanzia nei confronti sia degli operatori sia dei consumatori. In sostanza, da un lato è necessario

 

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impedire la manifestazione di quei comportamenti scorretti o illeciti che, colpendo gli operatori, arrecano danni gravissimi all'intero settore (che costituisce, tra l'altro, una voce importante nella nostra bilancia dei pagamenti). Dall'altro, è necessario costruire un'efficace forma di tutela per gli utenti finali, tutela garantita dalla possibilità offerta all'acquirente di richiedere al venditore una dichiarazione in cui siano descritti i materiali gemmologici venduti, siano essi sfusi o montati. Dichiarazione peraltro obbligatoria nelle ipotesi di vendita a distanza o al di fuori dei locali commerciali.
      Tale tutela risulta rafforzata dalla possibilità, qualora si rendesse necessario accertare la correttezza della dichiarazione, di ricorrere ai laboratori appartenenti alle camere di commercio, o a loro aziende speciali, e iscritti in un apposito elenco tenuto dalle camere di commercio, secondo quanto previsto dal regolamento di cui all'articolo 15 della presente proposta di legge, per effettuare un'analisi dei materiali gemmologici e vedersi rilasciare le relative certificazioni.
      Prevedendo tale dichiarazione al posto dell'obbligo della certificazione dei prodotti si evita di correre il rischio di una grave penalizzazione del settore, considerato che in Italia i laboratori autorizzati a effettuare analisi sono solo cinque e si troverebbero a esaminare un milione di pezzi, fatto che comporterebbe un notevole aggravio di oneri e di costi a carico delle attività commerciali.
      La proposta di legge, volta alla tutela del made in Italy e del consumatore, risponde quindi alle istanze sia della piccola e media impresa sia delle principali associazioni di categoria, che, promuovendo l'attività di migliaia di artigiani e di piccoli imprenditori, noti tra l'altro per l'alta professionalità, realizzano prodotti apprezzati in tutto il mondo facendo del settore della gioielleria uno dei rami di notevole rilievo per l'economia del nostro Paese.
 

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